Comunicare è un’arte, ma anche un’abilità che può essere affinata.
Sebbene molti di noi comunichino con successo ogni giorno, non è raro inciampare in parole comuni o frasi che possono essere facilmente fraintese, offendere o addirittura ferire qualcuno senza nemmeno accorgersene.
Come spiega il dottor Joshua Klapow, psicologo clinico:
“Molte volte le persone possono dire cose irritanti o leggermente offensive senza alcuna cattiva intenzione”.
Se non si presta attenzione a ciò che si dice e a come viene interpretato, si possono fare molti danni. Questo è il motivo per cui è importante essere consapevoli delle frasi comuni che possono essere facilmente fraintese e che possono riflettersi negativamente su di te e sulla tua relazione con gli altri.
Sapere come evitare questi passi falsi può aiutarti a comunicare in modo più efficace, a evitare qualsiasi offesa non necessaria e a migliorare le tue interazioni sociali.
In questo articolo, esploreremo alcune di queste frasi fastidiose che dovresti assolutamente evitare se vuoi avere interazioni più positive ed efficaci con gli altri.
“Morte e vita sono in potere della lingua” – La Bibbia
“Sarò onesto con te…”
L’onestà non richiede una scusa anticipata
Hai mai sentito qualcuno iniziare una conversazione dicendo: “Sarò onesto con te”?
Probabilmente sì, e probabilmente tu stesso utilizzi questa formula nelle tue interazioni.
In realtà, anche se le intenzioni possono essere buone, l’effetto che questa frase ha sull’interlocutore può essere inaspettatamente negativo.
Il problema principale è che “sarò onesto con te” implica che di solito non siamo onesti con la persona con cui stiamo parlando. Questo è un messaggio molto potente e può compromettere il rapporto con l’interlocutore.
“Certo che puoi essere onesto, di solito non lo sei?”
Inoltre, l’idea che il nostro interlocutore non sia pronto a sentire la verità può essere offensiva. Se vuoi davvero essere onesto, è meglio evitare di usare questa formula di apertura e optare per qualcosa di più diretto e chiaro.
Essere onesto non significa essere brutale. Puoi sempre comunicare la verità in modo gentile e rispettoso. Evita di giudicare l’interlocutore e cerca di concentrarti sulle tue sensazioni e sulle tue esperienze. In questo modo, sarà più facile per l’interlocutore accettare la tua verità senza sentirsi attaccato.
Infine, ricorda che le parole hanno un grande potere e che è importante scegliere quelle giuste. Invece di usare frasi come “sarò onesto con te” o “senza offesa”, cerca di comunicare in modo chiaro e senza dimenticare il rispetto.
Non c’è niente di sbagliato nell’essere onesti, basta solo trovare il modo giusto per farlo.
Alternative efficaci sono :
- “Penso sia giusto che tu sappia quello che sto per dirti”
- “Sto per dirti una cosa a cui può essere tu non abbia mai pensato “
- “ Esiste un altro modo di vedere la questione ..”
Non nasconderti dietro il dito di una falsa gentilezza, vedrai che sarai apprezzato per la tua schiettezza.
“Ok…Calmati!”
Quando “calmati” diventa un’invalidazione delle emozioni altrui
Perché dire “calmati” è sempre sbagliato e può portare all’opposto di quello che vorremmo?
Molto spesso, quando siamo di fronte a una persona agitata, ci viene naturale dire “calmati” per cercare di risolvere la situazione. Tuttavia, questa espressione può avere un effetto contrario a quello che ci aspettiamo.
Innanzitutto, per molte persone con problemi di ansia, “calmati” può risultare offensivo e non solo inefficace.
Non è sempre semplice decidere di calmarsi, e per alcune persone può essere impossibile.
Inoltre, “calmati” può essere un modo di controllare l’altra persona, di minimizzare i suoi sentimenti e di invalidare le sue emozioni. Questo può peggiorare la situazione e aumentare l’ansia.
Invece di dire “calmati”, è utile utilizzare espressioni che dimostrino empatia e comprensione, come :
- “Capisco che questa situazione ti stia facendo sentire male”
- “Mi rendo conto che è difficile parlare di questo quando siamo così agitati”.
È importante non solo non usare espressioni del genere, ma anche fornire un’alternativa efficace per gestire la situazione.
Ad esempio, si può chiedere:
- “Come posso aiutarti a superare questa situazione?”
- “Vuoi che ti ascolti mentre mi spieghi cosa sta accadendo?”.
La prossima volta, pensaci prima di dire “calmati” a qualcuno..
So che può sembrare una semplice espressione, ma può avere un grande impatto sulla persona che la riceve.
“Dai, non dovresti sentirti così…”
“Perché dovremmo evitare di minimizzare le emozioni degli altri: il potere delle parole positive”
“Non dovresti sentirti così” è una frase che spesso viene usata nelle conversazioni per cercare di confortare o aiutare qualcuno che sta provando un’emozione negativa. Tuttavia, questa frase può in realtà avere l’effetto opposto e peggiorare la situazione.
In primo luogo, diciamo che “non dovresti sentirti così” suggerisce che le emozioni della persona non sono valide. Può far sentire la persona giudicata e non compresa.
Ognuno di noi ha il diritto di provare le proprie emozioni e non dovrebbe sentirsi in colpa o giudicato per ciò che prova.
In secondo luogo, questa frase non è di aiuto per la persona che sta vivendo l’emozione negativa. Invece di offrire conforto o soluzioni, suggerisce che la persona debba semplicemente smettere di provare quella particolare emozione, il che può essere molto difficile o impossibile per molte persone.
Invece di dire “non dovresti sentirti così”, è meglio offrire supporto e comprensione.
Ad esempio, potresti dire:
- “Capisco che questa situazione sia difficile per te”
- “Mi dispiace che tu stia provando questa emozione, come posso aiutarti?”
Questo ti permette di mostrare alla persona che le sue emozioni sono valide e di offrire un’occasione per dialogare sulle possibili soluzioni o su come gestire la situazione insieme.
Inoltre, è importante evitare di minimizzare le emozioni della persona. Spesso, le persone cercano di minimizzare l’emozione dicendo frasi come “non è così grave” o “ce la farai”. Queste frasi possono far sentire la persona sottovalutata e non compresa. Invece, è meglio mostrare empatia e accettazione, riconoscendo che la persona sta attraversando un momento difficile e offrendo il tuo supporto.
È importante ricordare che le emozioni sono un aspetto naturale dell’essere umano e che tutti abbiamo il diritto di provarle. Non c’è niente di sbagliato nell’essere emotivi o nel provare emozioni negative. Invece di giudicare o minimizzare le emozioni degli altri, offriamo supporto e comprensione.
“Ti ho preso un pensierino”
Come dimostrare attenzione senza minimizzare il valore del gesto
Spesso durante le nostre interazioni sociali, cerchiamo di trovare modi per mostrare la nostra attenzione e affetto nei confronti degli altri. Tuttavia, spesso usiamo espressioni come “ti ho fatto una sorpresina”, “ti ho preso un pensierino” o “è solo una schiocchezzuola” senza renderci conto delle conseguenze negative che possono avere su chi le riceve. I
Usare questi modi di dire minimizza il valore del gesto che stiamo facendo.
Quando diciamo “sorpresina” o “pensierino”, stiamo suggerendo che il nostro gesto non ha un valore particolare, che è solo una cosa insignificante. Questo può far sentire l’altra persona svalutata e non apprezzata, quando invece il nostro intento era quello di dimostrare il contrario.
Esare espressioni come “sorpresina”, “pensierino” o “schiocchezzuola” può sembrare un modo innocuo per dimostrare attenzione e affetto, ma in realtà può avere conseguenze negative sulla relazione con l’altra persona.
Dovremmo evitare questi modi di dire e invece essere onesti e precisi riguardo ai nostri gesti, senza minimizzarne il valore o creare aspettative sbagliate.
C’è un modo migliore per mostrare il nostro affetto e apprezzamento per gli altri. Dovremmo cercare di usare parole che valorizzino il gesto che stiamo facendo. Ad esempio, invece di dire “ho fatto una sorpresina”, potremmo dire :
- “ho preparato qualcosa di speciale per te”
- “ho pensato a te e ho voluto farti un regalo”.
In questo modo, stiamo sottolineando il valore del nostro gesto e dimostrando alla persona che la sua presenza nella nostra vita è importante per noi.
La comunicazione efficace richiede di essere consapevoli delle parole che utilizziamo e dell’effetto che possono avere sugli altri.
Dobbiamo cercare di evitare parole che possono sminuire il valore del nostro gesto e scegliere invece parole che sottolineino l’importanza della persona a cui vogliamo dimostrare il nostro affetto. Solo così potremo creare relazioni sane e positive basate sulla sincerità e sulla fiducia reciproca.
“Sono fatto così…”
Come assumersi la responsabilità dei propri comportamenti può migliorare le tue relazioni
Molte volte in una conversazione, quando ci troviamo di fronte a un’opinione o a una situazione che non ci piace o non ci corrisponde, siamo tentati di rispondere con un “sono fatto così'”. Questa affermazione sembra essere una giustificazione per i nostri comportamenti o per le nostre opinioni, ma in realtà può essere dannosa per le relazioni interpersonali.
Quando diciamo “sono fatto così'” stiamo dando l’impressione che non abbiamo la capacità di cambiare o di adattarci alle circostanze. Questo atteggiamento può portare a una mancanza di flessibilità e di apertura mentale, che sono invece essenziali per le relazioni sane e costruttive.
Inoltre, questo tipo di affermazione può essere interpretato come una forma di egoismo o di narcisismo. Infatti, quando diciamo “sono fatto cosi'”, stiamo dicendo che il nostro punto di vista è l’unico valido e che non abbiamo bisogno di considerare gli altri o di metterci nei loro panni.
Un’altra conseguenza negativa di questa affermazione è che può impedire la crescita personale e il miglioramento delle relazioni.
Se ci limitiamo a giustificare i nostri comportamenti con il fatto di essere “fatti così”, non ci metteremo mai in discussione e non cercheremo mai di migliorare noi stessi o di capire gli altri.
Stiamo anche evitando di assumerci la responsabilità delle nostre azioni. Questo atteggiamento può essere visto come una forma di debolezza e di immaturità, che non fa altro che erodere la fiducia e il rispetto degli altri.
“Non lo dico per vantarmi…”
Comunicare senza arroganza: come essere autentici e umili
Comunicare in modo efficace è essenziale per avere relazioni sane e positive con gli altri. Tuttavia, a volte cadere nella trappola della falsa modestia può impedirci di comunicare in modo autentico e sincero.
Quando diciamo “non lo dico per vantarmi”, stiamo effettivamente cercando di attirare l’attenzione su di noi e sulle nostre imprese, ma allo stesso tempo cerchiamo di apparire modesti e non arroganti. Questo atteggiamento può essere fuorviante e inefficace nella comunicazione.
La modestia sincera e discreta, d’altra parte, è un atteggiamento positivo che ci permette di comunicare in modo efficace.
Questo non significa che dobbiamo nascondere le nostre imprese o essere umili al punto da minimizzarle. Invece, dobbiamo cercare di condividere con gli altri ciò che abbiamo fatto in modo autentico e senza cercare di attirare l’attenzione su di noi.
La comunicazione efficace richiede di essere consapevoli dell’opinione degli altri. Quando diciamo “non lo dico per vantarmi”, diamo l’impressione che gli altri non siano in grado di apprezzare le nostre imprese senza la nostra approvazione. Questo può creare distanza e alienazione nelle nostre relazioni.
Invece di usare la falsa modestia, dobbiamo imparare a comunicare in modo onesto e aperto con gli altri. Dobbiamo essere pronti ad ascoltare l’opinione degli altri e ad accettare anche i loro punti di vista diversi dai nostri.
Infine, ricordiamoci che l’umiltà è una virtù importante, ma solo se è vera e sincera. La falsa modestia può essere controproducente nella comunicazione e impedirci di creare relazioni positive e significative con gli altri.
Questi sono solo 6 degli errori più comuni ed inconsapevoli che facciamo quando stiamo parlando.
Purtroppo abbiamo anni e anni di ripetizione di queste frasi alle spalle e non sarà immediato riconoscerli prima di pronunciarli per inerzia.
Concentrati sul momento presente e sforzati di pensare sempre a quello che stai dicendo e soprattutto a quello che vuoi comunicare all’altra persona.
La consapevolezza è la vera chiave della comunicazione efficace.
Se vuoi un manuale PAZZESCO di comunicazione, di frasi da dire e da non dire, non puoi perderti questo libro di Paolo Borzacchiello, specialista in comunicazione e grandissimo esperto del settore.
Sono sicuro che, leggendo l’articolo, ti sei riconosciuto in almeno uno degli sbagli elencati , se è così fammelo sapere in un commento qui sotto!
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